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mercoledì 20 settembre 2017

365) IUS SOLI, SCENDE IN CAMPO LA CHIESA



QUANDO IL VATICANO SI OPPONEVA PUBBLICAMENTE ALLE LEGGI RELATIVE ALL’EUTANASIA, ALL’ABORTO, ALLA BIOGENETICA, UNA PARTE POLITICA LO ACCUSAVA DI INGERENZA INGIUSTIFICATA, MENTRE ORA CHE INTERVIENE IRRESPONSABILMENTE A FAVORE D’UN TEMA TOTALMENTE GIURIDICO COME LO IUS SOLI, QUELLA STESSA FAZIONE PLAUDE.



Nelle ultime settimane è scesa in campo la Chiesa Cattolica, tramite il Pontefice, la Cei e la sua stampa, per accelerare l’approvazione della legge sullo ius soli, bloccata in parlamento. Per approvare la citata legge l’attuale maggioranza di governo non aveva i numeri e stava per rinunciare, anche per i sondaggi che indicavano la forte contrarietà degli Italiani, ma ecco intervenire alcune istituzioni ecclesiastiche  a far pressione agli scettici senatori del partito di Alfano. (Mi piacerebbe sapere a costoro che cosa cambia se degli stranieri, molti dei quali non cattolici, non cristiani, acquisiscono la cittadinanza italiana prima o dopo; anzi alla lunga potrebbe ritorcersi proprio contro la Chiesa Cattolica Italiana.) Qualche tempo fa le stesse istituzioni religiose non mostrarono lo stesso fervore nell’opporsi alle leggi sulle unioni civili. 



Su questo argomento io personalmente ho già espresso il mio parere qualche articolo fa, dicendo che le priorità sono altre e che non è prudente regalare con facilità le cittadinanze: è meglio sudarsele, guadagnarsele, dimostrando di voler accettare le usanze e i principi del paese che ospita, piuttosto che volerli cancellare e imporre i propri. In questo scritto mi voglio soffermare sugli interventi della religione nella vita politica: per il politicamente corretto, quando quelle ingerenze sono scomode, allora lo stato deve essere laico ed aconfessionale e i preti devono occuparsi esclusivamente dei loro fedeli, mentre quando quegli interventi fanno comodo quell’indignazione scompare, divenendo consenso sfrenato. È strano che sia così: quando si toccano i temi della vita dal concepimento alla morte la Chiesa ha tutto il diritto di intervenire, nel caso dello ius soli, è solo ordinamento giuridico che non contrasta con i valori cattolici. È come se degli ecclesiali dessero delle indicazioni sull’approvazione della legge finanziaria.

Alcuni preti hanno capito che la campagna della stampa cattolica a favore delle cittadinanze facili non è di competenza religiosa e gli stessi non permettono la vendita di quei giornali nelle loro chiese quando ci sono degli articoli orientati in tal senso. Il parlamento cercasse i numeri per sbloccare le vere leggi necessarie alla nazione, come ad esempio  quella bloccata sull’abolizione delle spese della politica e dei privilegi dei parlamentari. Ci sono tanti fedeli cattolici che hanno bisogno di essere rincuorati, consolati: questo dovrebbe essere uno dei principali compiti degli uomini di Chiesa, grandi e piccoli.

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