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giovedì 9 gennaio 2020

436) LA REGIONE DELLE PUGLIE (BARI E LECCE)


IMPRESSIONI SU BARI E SU LECCE




Nella tarda mattinata di lunedì 6 gennaio, l’ultimo giorno delle festività natalizie, dalla stazione centrale di Lecce mi accingo a salire sul treno Freccia Bianca, direzione Roma Termini, a conclusione di una breve vacanza tra Bari e Lecce. Man mano che il treno accelera, spostandosi dall’entroterra salentino, sposto lo sguardo dal “Giornale” al finestrino, dove all’orizzonte appare la costa pugliese, col mare pacato, come il mio stato d’animo. Il mio bagaglio è riposto nell’apposito spazio sovrastante, non è molto pieno, ma dentro di me il mio bagaglio di conoscenze e di cultura è ulteriormente arricchito. 


In questi pochi giorni di visita non so dire se sia più bella Bari o se sia più bella Lecce, ognuna delle due città ha qualcosa di caratteristico che la rende fascinosa ed attrattiva. Bari è molto più grande di Lecce, è il capoluogo di regione della Puglia ed è caratterizzata dagli eleganti teatri (il più importante è il Petruzzelli), dai luoghi di culto, quasi gemelli, di San Nicola (basilica) e di San Sabino (cattedrale), dal caratteristico lungomare, dal centro storico denominato “Bari vecchia”. San Nicola è il patrono barese (originario dell’Asia Minore e le sue reliquie venero trafugate dai marinai baresi, ispirati da un disegno divino) ed è venerato in molte nazioni, comprese quelle di religione greco – ortodossa, tant’è vero che nella basilica barese ci sono scritte persino in russo. Bari vecchia è un paese nella metropoli, ristrutturata interamente e molto vitale: popolata quasi interamente da baresi, tra le stradine e i vicoli ci sono negozietti di generi alimentari, non schiacciati dagli imperi della grande distribuzione, ed altre piccole attività commerciali eleganti (bar, ristoranti), botteghe di barbieri, qualche artigiano, eccetera. Ovviamente le prelibatezze enogastronomiche pugliesi sono da assaporare. Tutte le città delle Puglie hanno i loro castelli, comprese Bari e Lecce: queste fortificazioni, spesso a scopo militaresco, erano essenziali per proteggere le città esposte alle incursioni saracene. Le influenze nelle varie architetture sono di stampo bizantino, svevo, normanno, aragonese. La caratteristica principale di Lecce è lo stile barocco delle sue chiese e delle sue architetture civili. Nella Piazza centrale ci sono i resti di un grandioso anfiteatro romano ed ha alle spalle un edificio pubblico in stile razionalista, tipico del ventennio fascista. Pensavo che il clima in Puglia fosse un po’ più caldo rispetto al nostro in questo periodo, invece non è così: è freddo – umido, a causa della presenza del mare a Bari e della posizione di Lecce nella penisola salentina, che è priva di rilievi montuosi ed è soggetta alle correnti dei mari che la circondano. In pieno giorno col sole, con cappello di lana e con la sciarpa, non si suda. Posso dire che a Bari mi sono trovato bene perché l’albergo dove alloggiavo era al centro e non ho avuto difficoltà a trovarlo, mentre a Lecce è stato più complicato scovarlo perché non era proprio a portata di mano, ma aveva qualcosa in più rispetto a quello barese: ristorante a prezzi vantaggiosi per i clienti dell’hotel e partite di calcio Sky direttamente in camera. Bisogna essere abili nelle prenotazioni ed effettuarle con largo anticipo: ci sono molte strutture che lanciano offerte con la formula del pagamento immediato ma “non rimborsabile”. 


I pensieri del viaggio svaniscono all’arrivo alla stazione di Roma, dove cambio treno, riuscendo a salire a fatica sul regionale superaffollato che fa scalo a Cisterna. Nella calca del treno l’umore si rattrista, rendendosi conto della fine delle spensieratezze festive e del ritorno alla quotidianità, ma mi consola il fatto di non dover essere ammassato sempre sui treni locali. Spero che non tutti i giorni si viaggi in quelle condizioni.

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