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domenica 17 maggio 2020

445) GLI ULTIMI EVENTI PAESANI/NAZIONALI

·        La festa della Madonna del Soccorso 2020


La tradizionale festa della Madonna del Soccorso, con la sua immensa partecipazione popolo, quest’anno, a causa delle note vicende Coronavirus, non ha avuto luogo. C’è stato soltanto un piccolo corteo, con un piccolo quadro e pochissime autorità civili e religiose presenti, il quale è arrivato sino al Monte della Ginestra, dopo c’è stata la solita messa del Vescovo con la tradizionale offerta dei ceri, questa volta però a porte chiuse. Naturalmente i numerosi devoti sono stati presenti virtualmente, in cuor loro, pregando affinché tutto finisca, ricevendo nel pomeriggio la visita, sotto casa, del quadro della Madonna che veniva portato in processione gli anni passati. Ironia della sorte questa processione nacque proprio, negli anni successivi all’apparizione della Madonna alla fanciulla Oliva cinquecento anni fa, come voto, per chiedere la fine d’una pestilenza. Ci saranno state altre occasioni nel corso di questi cinque secoli che questa processione non si è svolta, a causa di guerre e di altro. Ormai vanno scemando le dure restrizioni sul confinamento e qualcuno in giro comincia a vedersi, seppur con delle regole da rispettare, è stato così anche la domenica della mancata festa: un segno nel giorno della solennità verso il lento ritorno alla normalità, fino ad arrivare alle masse che affolleranno nuovamente le strade in occasione delle prossime feste della Madonna del Soccorso, particolarmente (si spera) per il 500° anniversario. Si vedranno ancora quei volti conosciuti che capita solo di vedere una volta l’anno, quando, per la Festa della Madonna, coresi vicini e lontani ritornano; come in passato si cercheranno, chiedendo aiuto dall’alto, dei segni che indirizzeranno i tentennamenti della vita in un modo piuttosto che in un altro, anche se poi, ci si affida più ai propri ragionamenti e alla logica per effettuare delle scelte. 



·         La vicenda di Silvia Romano
Ha creato scalpore la vicenda di Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya un anno e ½ fa che è stata liberata ed è tornata coperta da un abito islamico, dischiarando di essersi convertita all’Islam. Ci sono tanti lati oscuri in questa faccenda che si spera verranno fuori, più importanti del pagamento (o presunto tale) del riscatto. Premetto che mi fa piacere che si sia salvata e che ognuno è libero di effettuare le scelte che vuole nella propria vita, anche dal punto di vista religioso, basta che non rechino danni al prossimo. La conversione di questa donna non è avvenuta per libera scelta, ma attraverso le pressioni di terroristi sanguinari; le immagini di lei che arriva conciata in quel modo, con le alte cariche dello stato che la ricevono, avranno fatto il giro del mondo, mandando segnali di un occidente in declino, senza né ideali né valori, per la goduria dei terroristi e degli altri fanatici islamici, che pregustano ulteriori conquiste.  Per cui ritengo che il Capo del governo italiano e il suo Ministro degli esteri avrebbero dovuto ben guardarsi di andare a riceverla in aeroporto alla luce dei riflettori, meglio sarebbe stato incontrarla in privato dentro i palazzi del potere. Ci sono dei pareri discordanti su questa conversione tra i ministri della Chiesa: c’è chi la giustifica, ritenendola il solo modo per alleggerire le durezze della prigionia, c’è chi invece ritiene che il cristiano convinto preferisca il martirio al rinnegamento della propria fede, come hanno fatto i molti martiri cristiani dichiarati santi. Ricordiamoci anche di Fabrizio Quattrocchi che uccisero in Iraq ed egli non rinnegò la propria patria e la sua fede.


·         Il lavoro in agricoltura e le regolarizzazioni dei lavoratori
Ci sono stati molti pareri di disaccordo, anche da esponenti del settore interessato, nel nostro caso quello agricolo, sul decreto del governo che prevede la regolarizzazione di immigrati arrivati illegalmente sul territorio italiano per impiegarli in agricoltura. In un periodo in cui migliaia e migliaia di italiani sono alla fame o quasi, si legittima l’illegalità migratoria, sdoganandola sempre di più (una buona pubblicità per nuovi arrivi di massa), e giungendo ad un generale ribasso dei salari. Allora a cosa servono le leggi sull’immigrazione e sul lavoro? Ancora una volta il M5S mette da parte i principi di legalità su cui si fondava per non perdere le poltrone. In periodi normali, per colmare la carenza di manovalanza agricola, giungevano legalmente dei lavoratori stranieri che andavano via al termine delle varie raccolte. Oggi, per l’emergenza che viviamo, gli spostamenti sono molto limitati, ma si sta provando a farli ripartire per il necessario (come in questo caso), per cui hanno ritenuto opportuno ricorrere alla citata legge, pure con la speranza di stroncare il dramma del caporalato e dello sfruttamento. Avrebbero potuto valutare prima quanti italiani che hanno bisogno (finora sono molti coloro che si sono interessati) e quanti immigrati regolari, che hanno perso i lavori, sarebbero stati disposti ad andare a lavorare nei campi e mandarci i percettori del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, poi se fossero avanzati dei posti si sarebbero valutate altre opzioni. Secondo me il caporalato e lo sfruttamento non cesseranno, considerando che per queste regolarizzazioni ci vogliono centinaia e centinaia di euro, aggiungendo il giusto salario e il giusto tempo lavorativo per un lavoratore sfruttato, la maggioranza degli sfruttatori per risparmiare continueranno di nascosto ad aggirare la legge, con l’apporto di altri stranieri irregolari che continuano a giungere indisturbati. Non dovrebbero esserci sanatorie per coloro che hanno sfruttato e sono stati denunciati. Bisognerebbe avere la determinazione per effettuare minuziosi controlli, così come hanno fatto in queste settimane sulle città che dovevano rimanere deserte.

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