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lunedì 9 maggio 2022

492) IL RITORNO ALLA FESTA DELLA MADONNA DEL SOCCORSO

DOPO TRE ANNI È STATO SENZA DUBBIO POSITIVO RICOMINCIARE, SEPPUR IN TONI MODESTI, CON I TRADIZIONALI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA SANTISSIMA DEL SOCORSO, MA………….

 

L'accento sulla A?

Ricomincia la vita ovunque dopo due anni di pandemia Covid 19. Anche da noi a Cori: rifare la Processione in onore della Madonna del Soccorso e una piccola festicciola civile è un chiaro segno che il peggio è ormai alle spalle e si va verso un progressivo ritorno alla normalità. Questa è la cosa importante che fa passare in secondo piano qualche aspetto negativo di questi festeggiamenti ritrovati.

Quando per lunghissimo tempo tutti sono abituati a celebrare questa ricorrenza in “grande stile”, non si ritrovano a vederla ridotta e privata di molti aspetti tipici. Quella che era la lunghissima processione, che si apriva con le donne scalze, abbigliate di verde, con i canti popolari e si chiudeva con la musica religiosa della banda, quest’anno, che hanno deciso di celebrare la messa in Piazza Signina, si è dispersa, creando confusione, tra chi ha proseguito il cammino fino al Santuario della Madonna e chi ha invece seguito la messa del Vescovo, attendendone la fine per riprendere il cammino. Per motivi di sicurezza, a causa di una pandemia ai titoli di coda, hanno disposto la celebrazione della messa in Piazza Signina, anziché al solito Santuario come accade da cinque secoli. La gente era ammassata anche in Piazza, quindi se avessero scelto di celebrare la Santa Messa nel piazzale della citata chiesa non sarebbe cambiato nulla e avrebbero rispettato la tradizione del popolo di Cori che, offrendo i ceri, nel 1521 si recò in pellegrinaggio nel luogo del prodigio della Madonna e del ritrovamento del dipinto. Alla tradizionale mèta gli assembramenti ci sono stati ugualmente: quando la processione è ripresa e vi è giunta per la consegna dei ceri comunali.  I canti popolari delle donne miracolate, assieme ai “Viva Maria” (naturalmente accompagnate dalle consuete litanie), le grandissime candele, era quello che rendeva la processione caratteristica: purtroppo questo punto non è dipeso da nessuno, se non dalla natura che ha fatto il suo corso, portandosi via ad uno ad uno tutti i cantori e senza che ci fosse ricambio generazionale. Prima si criticavano quei personaggi, ora invece si rimpiangono. Le cose belle si apprezzano solo quando non si hanno più e mai quando si possiedono. Spero che la banda musicale torni in futuro: nella processione è un’antica tradizione che c’era ancor prima degli sbandieratori e del Carosello Storico, ormai presenze fisse, numerose ed irremovibili.


Siamo alla vigilia della scadenza elettorale comunale e non sono mancate le passerelle in grande stile dei governanti locali, con le foto sui giornali, con tanto di fasce comunali e provinciali; la fazione opposta non si è vista, forse perché rassegnata, rimembrando i suoi anni d’oro, quando spiccavano nei punti strategici del percorso della processione della Madonna, i manifesti con le immagini dei suoi principali lavori di arredo urbano.

Insomma, mi sono sentito triste che queste celebrazioni non siano state più le stesse di sempre, pensando che tutto evolve, tutto finisce. Neanche c’è la solita scia di cera lungo la strada (le candele erano introvabili quest’anno) che lasciava nei mesi successivi all’evento un segno permanente a ricordo della processione. La nota positiva è che penso che sia un piccolo passo verso un graduale ripristino di tutto ciò che era prima e che eravamo noi. Si spera che in futuro tutto vada a migliorare, compresa questa ricorrenza della Madonna del Soccorso.  

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