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domenica 3 febbraio 2013

172) CAMBIANO LE INTENZIONI DI VOTO

La sinistra perde pure i figli degli operai

Cade un altro luogo comune: sono i giovani 'figli di papà' a scegliere il Pd e dintorni

Indagine rivela: i ragazzi appartenenti a famiglie di ceto basso preferiscono votare a destra.
La sinistra perde per strada, e soprattutto nelle fabbriche, la classe operaia. E i figli degli operai, quelli che ogni sera vedono i padri rincasare con la schiena spezzata e le madri fare i salti mortali con stipendi sempre più ridotti all’osso, votano a destra. Mentre i ragazzi che preferiscono la sinistra sono soprattutto quelli del ceto medio-alto, evidentemente coccolati da genitori che a 18 anni facevano i rivoluzionari con l’eskimo e ora sono ancora intabarrati sì, ma con la giacca e cravatta di una banca o di qualcuna delle odiate (a parole, escluso ovviamente il 27 del mese) multinazionali.

I dati emergono da una interessante ricerca dell’Istituto Toniolo, condotta da un gruppo di docenti dell’Università Cattolica e realizzata dall’Ipsos con il sostegno della Fondazione Cariplo. Una analisi dettagliata delle preferenze politiche dei giovani dai 18 ai 29 anni e il dato più eclatante, che smonta molti luoghi comuni – avvalorati dalla solita informazione basata sul ‘politicamente corretto’ – è proprio quella dell’appartenenza sociale dei ragazzi che votano a destra piuttosto che dall’altra parte.

Il centrodestra nell’urna viene scelto soprattutto dai ragazzi provenienti da famiglie di ceto basso residenti nel Nord, mentre all’opposto – politicamente e socialmente – stanno in particolare i giovani elettori residenti nelle regioni del Centro.

Un altro luogo comune sfatato da questa ricerca è quello che vuole i giovani disinteressati rispetto al tema della politica (mentre per l’andare a votare il discorso è diverso, come diremo tra poco): solo il 13% ammette di non parlarne mai, mentre tutti gli altri amano comunque confrontarsi con i coetanei e gli adulti, nelle chiacchierate tra amici, nelle assemblee scolastiche o anche attraverso quelle moderne agorà che sono oramai diventati i social network.

03/02/2013 12:37

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