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sabato 7 febbraio 2015

257) SERGIO MATTARELLA 12° PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

PROSEGUE IL DOMINIO INCONTRASTATO DEI CATTOCOMUNISTI (ULTIMAMENTE PIÙ CATTO MENO COMUNISTI) NELLE ALTE CARICHE DELLO STATO. PERÒ È DOVEROSO FARE I PIÙ SINCERI AUGURI AL NUOVO CAPO DELLO STATO, CHE È ANCHE IL MIO PRESIDENTE.

Per l’ennesima volta un esponente del centrosinistra è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana dal parlamento nazionale in seduta comune: al 4° scrutinio, quando è prevista la maggioranza assoluta dell'assemblea per l'elezione. Questa volta è stato scelto Sergio Mattarella: un politico di secondo piano che ultimamente si era ritirato dalla politica ed era entrato nella Corte Costituzionale.  

L’avrà legittimamente sponsorizzato il suo predecessore Napolitano, visto che i membri della Consulta sono presieduti dal Capo dello Stato? Anche per Renzi che lo ha fatto eleggere andava bene: è un democristiano di sinistra come lui. Ancora una volta la tradizione è stata rispettata: essa vuole che la carica più alta dello stato sia ricoperta da politici di secondo piano o da tecnici indipendenti. Mai un De Gasperi, un Moro, un Fanfani, un Andreotti sono stati Presidenti della Repubblica e in tempi recenti mai un Prodi, un D’Alema, un Berlusconi. Quest’ultimo è deluso dal modo in cui è stato eletto Mattarella (teme uno Scalfaro 2?), avrebbe preferito Amato al Quirinale, ma non lo manda a dire chiaramente per non inimicarsi da subito il nuovo Presidente della Repubblica. Colui che si è autoproclamato Presidente del Consiglio dei Ministri, ancora una volta con strafottenza impone il suo volere e ricompatta il suo partito, evitando di ripetere le brutte figure del 2013 con l’affossamento delle candidature di Marini e di Prodi alla Presidenza della Repubblica. Alcuni esponenti della sinistra Pd hanno riferito che in quell’occasioni era proprio Renzi il capo dei frondisti. Aveva in mente di silurare Bersani per spianarsi la strada alla segreteria Pd e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Con la legge elettorale che stanno approvando egli potrà governare ancora a lungo: basta essere il partito più votato fra tutti per avere il premio di maggioranza e non ci sarà più l’incognita Senato se riusciranno a cambiarne le funzioni, che non saranno più legislative ma consultive. Forza Italia ha fatto bene a defilarsi: se avesse continuato ad approvare queste riforme per il centrodestra sarebbe stata la fine. Berlusconi così tenta di riparare alle tante sciocchezze che ha fatto da dopo le politiche 2013. Gli utili idioti sono quelli del Ncd: in questa legislatura sono fondamentali, nella prossima usciranno di scena; lo ha ammesso anche lo stesso Renzi che i partitini non contano. Cosa aspettano allora ad uscire dal governo e magari a rifondare il Pdl,  fondendosi nuovamente con FI? Col premio al partito di maggioranza relativa per le destre l’unica speranza di fronteggiare il Pd è riunirsi nuovamente tutti, solo la Lega Nord non accetterà mai quest’eventualità. Ma era solo una mia idea: ormai tra FI e quasi tutto Ncd la frattura è insanabile. Potrebbe essere la sinistra Pd a far cadere il governo o a scindersi in un nuovo partito: solo così lo strapotere di Renzi, compresa la sua arroganza, cesserà. Dopo la tregua per l’elezione del Presidente della Repubblica tutti i vecchi nodi stanno tornando al pettine. Oppure se finirà davvero il cosiddetto “Patto del Nazzareno” i dissidenti non metteranno più i bastoni tra le ruote? Staremo a vedere.

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